L’importanza dello stile di vita
Frasi come “mens sana in corpore sano”, “siamo quello che mangiamo” oppure “siamo quello che pensiamo”, sono diffuse sia nella cultura occidentale sia in quella orientale, dando un’idea dell’importanza dei diversi aspetti dello stile di vita nel mantenimento della salute.
Per non perdersi nel mare magnum delle indicazioni che nei secoli sono state formulate riguardo al corretto stile di vita, utilizzeremo una classificazione “classica”, basata sui principi fondamentali della costituzione dell’uomo, tanto antica quanto utile.
Secondo la filosofia antica, l’uomo è costituito, in ordine di densità, da “terra, acqua, aria, fuoco e quintessenza”. Il termine Terra simboleggia la parte più materiale dell’uomo, ossia le funzioni corporee quali l’alimentazione, il movimento fisico, le funzioni sessuali ed il sonno. Le scienze che studiano l’influenza dell’alimentazione sullo sviluppo delle malattie sono molteplici. Il lettore curioso potrà informarsi sui più recenti studi di correlazione tra l’alimentazione e lo sviluppo delle malattie dell’organismo. E’ da sottolineare come anche Hahnemann abbia dato nell’Organon indicazioni sull’alimentazione e lo stile di vita nei malati affetti da malattie acute e malattie croniche. In particolare, nel malato affetto da una malattia acuta bisognerebbe prediligere le necessità istintive dell’organismo, come la temperatura della stanza o il tipo di posizione corporea oppure la tipologia di cibi o bevande desiderate, seppur in modica quantità, ed evitare “tutti gli sforzi spirituali come pure tutte le commozioni d’animo”. Al contrario, nel malato affetto da una malattia cronica bisognerebbe limitare l’utilizzo di sostanze che abbiano un azione medicamentosa, quali ad esempio caffè, the, spezie, erbe, radici (la lista continua al paragrafo 260) e prediligere l’attività fisica moderata all’aria aperta evitando qualsiasi sforzo dell’animo o dei sentimenti.
L’attività fisica è infatti un altro fattore di estrema importanza nel mantenimento della salute, come testimoniano le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed il recente interesse scientifico per le tradizionali discipline orientali come lo Yoga, il Tai Chi ed il Qi-gong.
Rispetto al soddisfacimento funzioni sessuali per una corretta salute psico-fisica, i tempi moderni hanno tanto da riflette in un’epoca dove la pornografia digitale ha raggiunto i massimi sviluppi con effetti psichici simili alle droghe chimiche sulla popolazione giovanile.
Alle attività diurne segue poi il sonno notturno, ambito della vita che non viene mai tenuto nella giusta considerazione. Basta dare uno sguardo alle regole della corretta igiene del sonno presenti sul sito della Associazione Italiana di Medicina del Sonno, per rendersi conto di quanto dormiamo in maniera scorretta e di come questo influenzi la nostra vita diurna.
L’essere umano è però costituito anche di Acqua ed Aria. La qualità dell’acqua che beviamo e dell’aria che respiriamo ha una importanza tale che il dibattito sull’inquinamento ambientale ha raggiunto finalmente una portata globale, nonostante ancora oggi la crescita economica individuale e collettiva sia ancora troppo spesso collegata al grado di inquinamento dell’ambiente in cui si vive.
Infine l’essere umano è costituito anche da “aria-fuoco-quintessenza” termini simbolici che ad un’analisi globale, seppur superficiale, indicano la sfera della psiche, della mente, delle emozioni. Il nostro secolo ha visto il fiorire della Psicologia, delle Neuroscienze e della riscoperta delle Filosofie, segno di un malessere evidente nell’ambito della mente/psiche/anima e di un bisogno di risposte e norme di vita in tale ambito. Mi piace concludere questo excursus ricordando ed invitando alla lettura di una bellissima lettera che Samuel Hahnemann ha scritto nel 1799 ad un suo paziente, un sarto di Gotha: “Il buon sarto ancora non era guarito, nonostante la cura omeopatica in atto fosse efficace”. Hahnemann indica con saggezza e sottile ironia il motivo per il suo paziente cui non riusciva a guarire completamente: il sarto, come ogni uomo, aveva dimenticato come vivere con sereno distacco l’affanno letale della vita.
Si tratta di un esempio di quanto Hahnemann avesse ben centrato il motivo profondo della malattia umana: l’uomo stesso. “Siamo ciò che pensiamo” non si stancava mai di ripetere Buddha ai suoi discepoli.
Dimenticavo: il buon sarto che seguì i consigli sul corretto stile di vita espressi in quella lettera, lasciò questo mondo all’età di novantuno anni.
Testo: Dott. Riccardo Cremascoli, Omeopata Unicista, MD-PhD Neurologia e Neurofisiologia, Esperto in medicina del sonno