Dalla rivista IL MEDICO OMEOPATA – Cura del malato o della malattia in Omeopatia classica
La metodologia omeopatica risulta sotto vari aspetti estremamente complessa. Essa si differenzia in molte sue caratteristiche dalla pratica clinica convenzionale, non eludendola né tralasciandola, ma ampliandola con la valutazione di molti aspetti che rischierebbero altrimenti di essere tralasciati.
Per un Medico omeopata il Paziente va valutato nel suo insieme complessivo: per questo motivo alla semeiotica clinica convenzionale, che viene applicata nel suo insieme in ogni caso, si affianca anche una metodologia propria dell’Omeopatia.
Proprio su questa “metodologia” si erigono spesso discussioni all’interno della comunità omeopatica stessa, essendoci chi difende una “verità” classica hahnemanniana.
L’Omeopatia segue certamente in tutto il mondo gli insegnamenti portanti di una metodologia classica, ma andrebbe poi confermata ed ampliata in base a dati e aspetti sia clinici che metodologici più contemporanei.
Questo articolo ci fa comprendere però come non esistano – ma vadano scacciate! – questioni di “fede”, in quanto la Medicina è in ogni caso una Scienza in continua evoluzione e perfezionamento, che spesso evolve attraverso prove ed errori e comunque in base a definiti criteri di osservazione e sperimentazione.
La disamina che proponiamo ci indica come possano essere la clinica e la realtà specifica del singolo Paziente a guidare la pratica quotidiana del curante, sempre “utilizzando tutti gli strumenti e le conoscenze utili al caso”.
CLICCA QUI PER PER LEGGERE L’ARTICOLO COMPLETO!
Testo: dott.ssa Beatrice Andreoli, Medico Omeopata, Nutrizionista, Agopuntore