Il 77° Congresso Mondiale di Omeopatia organizzato dalla Liga Medicorum Homoeopathica Internationalis nell'ottobre 2024 a Siviglia (Spagna) è stato ricco di contributi dal mondo veterinario. Vi presentiamo un sunto degli interventi più curiosi e interessanti, che spaziavano dai pappagalli ai vitelli.
Un team brasiliano dell'IMVN (Natural Veterinary Medicine Institute) e della Brasilia University, (Brasilia) ha presentato un caso clinico di iperestesia felina seguito presso la Natural Pet Clinic. L'iperestesia felina è una patologia neuromuscolare associata ad anomalie del comportamento e aumento della sensibilità cutanea. Il paziente in questione era stato sottoposto a trattamento convenzionale con amitriptilina (farmaco antidepressivo) senza risultati positivi.
Continuava a presentare numerosi episodi giornalieri di iper-riflessia dei muscoli del dorso. Il protocollo omeopatico che è stato prescritto presso la Clinica prevedeva una serie di rimedi, a diverse potenze e ripetuti fino a 2 mesi. Come risultato è stato osservato un miglioramento dei sintomi patologici e delle manifestazioni comportamentali e scomparsa degli episodi di iper-riflessia (Treatment of feline hyperesthesia using homeopathy, Dr. Ana Catarina Viana Valle e coll.).
Sempre i gatti sono stati protagonisti di uno studio sulla Leucemia Infettiva Felina (FeLV), condotto da membri della Scuola di Omeopatia High Dilution Science (São Caetano do Sul, Brasile).
Cinque gattini positivi alla FeLV sono stati sottoposti a un trattamento omeopatico giornaliero con 2 rimedi e dopo 3 mesi la carica virale non è stata più riscontrata. Lo studio si concentra sull'azione immunomodulante e sulla riduzione della carica virale osservate a seguito del trattamento omeopatico, nei confronti di una malattia infettiva altamente debilitante e per la quale attualmente non esistono cure efficaci (Feline viral leukemia and abortive infection: homeopathic treatment, Sra. Elaine Macedo Garcia Bido e coll.).
Molti interventi sono stati dedicati agli animali da reddito. Diversi casi clinici di guarigione di bovine da latte e vitelli, trattati con l'Omeopatia, sono stati presentati dal Dr. Andreas Striezel (Prevention meets Homeopathy – modern dairy cattle medicine). La prevenzione richiede igiene di stalla, riduzione dei fattori che favoriscono la diffusione dei patogeni, diagnosi precoce delle malattie e cura con rimedi omeopatici, che rappresentano un valido mezzo per la riduzione dell'impiego di antibiotici e dei residui nei prodotti di origine animale.
Una presentazione tutta italiana (Review of the homeopathic management of a cattle heard, Sr. Marco Ceresini e coll.) descrive l'esperienza di applicazione del metodo omeopatico, attraverso i dati raccolti dal 1997 al 2023 in una mandria di bovini, con evidenza di sostanziali differenze tra gli anni in cui l'Omeopatia veniva praticata o meno.
Uno studio comparativo condotto in India (Study on efficacy of homeopathic treatment for expulsion of retained placenta in bovine of Amul milk shed, Dr. Vikramkumar S. Jani e coll.) riporta i risultati dell'impiego di un protocollo omeopatico per le bovine e le bufale con problemi di ritenzione placentare post parto, che può risultare fatale. Su un totale di 4365 capi trattati nel corso di un anno, l'82,02% delle bovine e l'81,06% delle bufale è riuscito ad espellere la placenta entro 3-7 ore dalla somministrazione dei rimedi omeopatici, senza ricorso ad altri farmaci.
Un veterinario spagnolo ha illustrato come l'Omeopatia possa migliorare la funzionalità del sistema immunitario dei suini (La Homeopatía como herramienta en la reducción del uso de antibióticos en el ganado porcino, Dr. Vet. Eduardo Vila de Juan). I medicinali omeopatici, scelti caso per caso, sono stati impiegati specialmente in concomitanza con infezioni gravi come la PRRS (Sindrome Respiratoria e Riproduttiva del Suino, a eziologia virale) o con dissenteria.
Una rosa di rimedi si è dimostrata particolarmente efficace nei suini in svezzamento, portando a una diminuzione della mortalità e consentendo anche una riduzione dell'uso di antibiotici.
Sempre il Dr. Eduardo Vila de Juan ha esposto i risultati di uno studio sperimentale su galline ovaiole (Mejora de la calidad de la cáscara del huevo en gallinas ponedoras con Homeopatía).
Nell'allevamento si era osservata un'elevata percentuale (18,7%) di uova con microfissurazioni del guscio, alla 79a settimana di ovodeposizione. Le galline sono state sottoposte a trattamento con medicinali omeopatici, disciolti nell'acqua di bevanda, alla settimana 79 e 80. È stata così rilevata una diminuzione delle microfissurazioni dei gusci: dal 18,7% della settimana 79 al 14,9% nella settimana successiva. Contemporaneamente è aumentato il peso medio delle uova deposte: le uova di taglia XL erano il 17,88% del totale nella settimana79 e sono divenute il 20,75% nella settimana 82. Il trattamento omeopatico ha dato benefici aumentando la resistenza alla rottura delle uova, diminuendo la possibilità di contaminazioni batteriche attraverso le microfessure e favorendo il guadagno economico, grazie a una migliore classificazione delle dimensioni delle uova.
La Dr.ssa Rosa Maria Sánchez Moya, Veterinaria presso l'Hospital Veterinario Nature Vets, Granada, Spagna) ha riportato tre casi clinici su uccelli esotici.
I pazienti erano una calopsitta (Nymphicus hollandicus) affetta da pododermatite, un'Amazzone Fronteblu (Amazona aestiva) colpita da cachessia idiopatica e un Tucano Beccorosso (Ramphastos tucanus) con una patologia dell'apparato gastro-intestinale.
In tutti e tre i casi si è osservata la guarigione, senza manifestazioni di recidiva nei successivi 7 anni di follow up. L'Omeopatia ha fornito una preziosa opportunità di curare uccelli refrattari ai trattamenti farmacologici convenzionali, in situazioni di mancanza di accesso ai medicinali o con difficoltà nella manipolazione dei soggetti e nella somministrazione delle cure.
Il messaggio che emerge da tutte le testimonianze di Veterinari impegnati sul campo è che l'Omeopatia non costituisce semplicemente un'alternativa ai farmaci convenzionali, ma si è anche dimostrata più efficace nel produrre risultati positivi in termini di guarigione, benessere animale e produttività, senza dimenticare l'assenza di residui farmacologici negli animali e nell'ambiente, nessun fenomeno di antibioticoresistenza e la facilità di somministrazione della cura.
Dr.ssa Roberta Sguerrini