Coordinatore
Dott. Francesco Marino, dr.fmarino@gmail.com
PRESENTAZIONE:
Il Dipartimento Scientifico si propone di dare delle risposte riguardanti l’Omeopatia, prendendo in considerazione sia la ricerca clinica che la ricerca di base.
La FIAMO proclama l’eredità di Hahnemann, che è insegnata nelle scuole ad essa affiliate e la diffonde con il lavoro dei suoi Soci.
E’ necessario oggi ampliare la ricerca in Omeopatia, a tutela del paziente e per il progresso della scienza medica. Si tratta anche di un dovere nei confronti di chi chiede di poter essere curato con questo tipo di medicina. Evidenze in Letteratura sono comunque già presenti, anche se da ampliare e confermare, e i dati attualmente a disposizione sono sufficienti per non considerare il rimedio omeopatico come semplice “acqua fresca”. Inoltre l’Omeopatia è parte integrante del sistema sanitario e inserita nelle Università in vari Paesi nel mondo.
Secondo l’ ISTAT, nel 2005 in Italia circa 7 milioni 900 mila persone (il 13,6% della popolazione residente) ha dichiarato di aver utilizzato metodi di cura non convenzionali nei tre anni precedenti l’intervista. Tra i vari tipi di terapie non convenzionali la più diffusa è l’Omeopatia, utilizzata dal 7% della popolazione, seguita da Fitoterapia (3,7%) e Agopuntura (1,8%).
A giugno 2017 è terminata la presentazione dei cosiddetti “dossier” all’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), per una svolta storica per l’Omeopatia italiana grazie all’inserimento dei rimedi in prontuario come veri e propri farmaci.
Inoltre, esiste una legislazione in Italia (Accordo Stato-Regioni del 07 febbraio 2013) che definisce l’esatto iter formativo che deve seguire un Medico che voglia esercitare l’Omeopatia.
Quello che potrebbe essere utile è, ora che il medicinale omeopatico è stato definito farmaco e dal momento che per legge solo un Medico può esercitare come Omeopata, anche l’inserimento dell’Omeopatia come materia di insegnamento effettiva all’interno delle università di Medicina e Chirurgia e di Farmacologia.
Risulta fondamentale tutelare il Paziente che chiede di poter essere curato con l'Omeopatia permettendo solo a medici abilitati ed adeguatamente formati di prendere in carico il caso, in modo da comprendere se e in che misura la terapia omeopatica sia indicata o non-indicata per quella persona; diversamente, si cade nel pericoloso rischio che i Pazienti si affidino alle mani di "terapisti olistici" improvvisati, che non hanno competenze mediche.
Un altro obiettivo del Dipartimento Scientifico è quello di permettere la condivisione tra Colleghi Omeopati delle diverse esperienze cliniche, al fine di studiare, discutere, analizzare, progettare sperimentazioni, raccogliere e sistematizzare i dati della pratica medica e creare un network fra medici dell’uomo e dell’animale, ricercatori e sponsor con il fine di portare avanti il pensiero di Samuel Hahnemann.
Il Dipartimento Scientifico è anche un collettore di idee, un rilevatore dell’esperienza dei soci (intesi come medici, veterinari, studenti, scuole), un punto di riferimento per coloro che desiderano collaborare con la FIAMO nella progettazione di sperimentazioni cliniche o semplicemente presentare i propri casi clinici alla comunità scientifica. Tutte le proposte sono accolte e prese in esame con attenzione.