Antonella Ronchi FIAMO Chianciano 2012
Presidente della FIAMO, sotto la sua guida la Federazione ha avuto un impulso di impegno e crescita importanti. Rappresentante per l’Italia presso l’ECH (European Committee for Homeopathy).
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Antonella Ronchi e Pindaro Mattoli FIAMO Chianciano 2012
La firma del “Protocollo di Chianciano”. Questo documento esprime le linee guida per la formazione dei medici omeopati, adeguando i programmi alle indicazione delle organizzazioni internazionali LMHI e ECH.
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Webinar FIAMO 2020 – Formazione a Distanza Sincrona
Webinar F.I.A.M.O.
Patogenesi e comorbilità. Esperienze di gastroenterologica, respiratoria e dermatologica.
10 Ottobre 2020
Formazione a Distanza Sincrona
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Gustavo Dominici FIAMO l’Aquila 2011
Medico Omeopata, direttore della rivista “Il Medico Omeopata”, voce scientifica della FIAMO. Direttore e animatore di molti Proving (sperimentazione delle medicine omeopatiche sui soggetti volontari sani), che hanno permesso lo conoscenza di nuove medicine omeopatiche o la precisazione dei sintomi di medicine già note e poco sperimentate.
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Corrado Bruno, Francesco Marino, Matteus Marim FIAMO l’Aquila 2011
La FIAMO e l’Associazione degli Omeopati Brasiliani hanno organizzato quattro simposi bilaterali, due in Italia e due in Brasile, ricchi di scambi di esperienze della pratica clinica, sia nell’ambulatorio della medicina generale che nei casi di emergenza. “Omeopatia nelle emergenze” è stato il tema del Simposio del 2011 all’Aquila.
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Dario Spinedi Verona 2011
Nel 2011 a Verona si svolge il Convegno “Omeopatia: Medicina della complessità dell’Uomo e del Vivente” cui partecipano come relatori Fritjof Capra, Paolo Benedetti, Gianluca Bocchi, Avasa Bodhi, Ernesto Burgio, Claudio Cardella, Fiorella Cerami, Ciro D’Arpa, Lia Iacoponelli, Vittorio Elia, Giuseppe Fagone, Francesco Marino, Dario Spinedi, Maurizio Trionfi, Andrea Valeri.
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Samuel Hahnemann: il padre dell’Omeopatia
Samuel Hahnemann è considerato a livello mondiale il “padre dell’Omeopatia”.
Egli nasce a Meissen (Sassonia) il 10 aprile 1755 da due genitori molto semplici, che tuttavia riescono a garantirgli una modesta istruzione di base. Frequenta prima la scuola pubblica e poi quella privata e acquisisce la conoscenza di numerose lingue tra cui inglese, francese, italiano, greco, latino, arabo e caldeo.
Si trasferisce quindi a Lipsia per studiare Medicina all’Università e continua poi gli studi a Vienna. Infine è costretto, a causa delle difficoltà economiche, a concludere gli studi all’Università di Erlangen, dove nel 1779 ottiene la laurea con il massimo dei voti e la lode.
Già pochi anni dopo inizia a vivere con inquietudine la propria professione, rendendosi progressivamente conto dell’inefficacia delle tecniche terapeutiche dell’epoca. Decide quindi di non praticare più come medico e di studiare chimica, vivendo con la parcella modesta di traduttore di testi medici e scientifici. Padre biologico di ben undici figli, forse non avrebbe mai immaginato che proprio da quelle traduzioni sarebbe nata l’intuizione per poter dare paternità anche a qualcosa di molto più grande.
Notando che il chinino, usato per curare la malaria, provoca nel soggetto sano gli stessi sintomi della malattia, Hahnemann pubblica nel 1806 le sue prime teorie (poi riportate anche nel libro “Organon dell’Arte del guarire”): secondo lui le malattie si possono guarire con sostanze “simili”, ossia con quei medicamenti che producono nel soggetto sano i sintomi caratteristici del morbo da combattere, laddove i sintomi sorgono spontanei a causa del processo di malattia.
Cambia perciò il concetto di cura: non più la rimozione di un sintomo, bensì il riportare in salute l’individuo nella sua complessità, quando perturbato – specialmente nelle malattie croniche – da quelli che il medico definisce come i quattro “miasmi” (cause di malattia).
Afferma prima della morte, avvenuta a Parigi il 2 luglio 1843, con risoluta certezza: “Nella vita ci sono due tesori: una salute perfetta e una coscienza senza rimorsi. L’omeopatia ci dà la prima, mentre l’amore di Dio e del prossimo ci offrono la seconda”.
In ricordo della sua nascita, il 10 aprile di ogni anno si festeggia in tutto il mondo la Giornata mondiale dell’Omeopatia.
Testo: dott. Riccardo Federle, Ostetrico, diplomato in Omeopatia
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Annarita Aquilio FIAMO l’Aquila 2011
Medico e Omeopata a L’Aquila, è stata l’animatrice e il traino dell’Ambulatorio “Omeopatia per L’Aquila” che ha seguito per circa un anno i pazienti aquilani subito dopo il terremoto che colpì la città.
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Busto di Hahnemann donato alla FIAMO l’Aquila 2011
Durante il congresso dell’Aquila è stato donato alla FIAMO il busto in marmo di Hahnemann che è attualmente presso la sede amministrativa.
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La norma europea Uni En 16872: i servizi offerti da Medici con competenza aggiuntiva in Omeopatia
Perché un paziente dovrebbe decidere di rivolgersi a un medico esperto in omeopatia? Di che tipo di prestazioni si troverà a godere? Che relazione avrà questo approccio con le eventuali cure convenzionali? A queste domande vuole rispondere la Norma Europea UNI/EN 16872 pubblicata alla fine del 2016, frutto del consenso tra i rappresentanti delle realtà omeopatiche europee sotto l’egida di un ente certificatore, il CEN (Comitée Europeenne de Normalisation), recepita in Italia dall’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione).
Sempre più cittadini europei si rivolgono a questa pratica medica e ciò ha fatto sorgere l’esigenza di armonizzare i servizi che tali medici sono in grado di offrire ai cittadini. Di questa esigenza si è fatta carico l’ECH (European Committee for Homeopathy), l’Associazione che riunisce le varie realtà mediche omeopatiche europee, che ha avviato e portato a termine il progetto.
Ci sono paesi in Europa e nel mondo nei quali la medicina omeopatica è esercitata legalmente anche da professionisti privi della laurea in Medicina, ma questo non riguarda la norma di cui ci stiamo occupando e soprattutto non riguarda l’Italia, dove la Medicina omeopatica è atto medico.
Attualmente ci sono in Europa circa 45.000 medici con una competenza aggiuntiva in Omeopatia e il panorama è molto vario in assenza di norme comuni per la formazione, per il training e per la pratica; le principali correnti, la cosiddetta “omeopatia clinica” e quella “classica”, divergono per molti aspetti – e anche all’interno delle due principali correnti si fronteggiano modalità molto differenti nell’esercizio di questa medicina. E’ stato pertanto un grande successo riuscire a trovare un minimo comune denominatore che riunisse tutte queste correnti metodologiche, superando distinzioni storiche e posizioni di resistenza consolidate.
La norma europea, come specificato nell’introduzione, “è stata sviluppata per definire gli standard minimi di qualità per una cura omeopatica all’interno di un contesto medico, assicurando standard elevati nella formazione, nel training e nella pratica dell’Omeopatia da parte di Medici abilitati. I Pazienti che scelgono l’Omeopatia dovrebbero essere garantiti rispetto alla qualità e lo standard di cura che riceveranno.
Inoltre, la norma si propone di armonizzare a livello europeo le norme nella pratica omeopatica dei medici e di integrare nella sanità europea un’Omeopatia di alta qualità”.
E’ molto importante il fatto che la norma, oltre a riguardare le conoscenze e abilità dei Medici omeopati, affronti anche i temi della relazione tra approccio convenzionale e omeopatico, della pratica clinica dell’Omeopatia, del codice etico e dei requisiti della formazione di base e di quella continua.
La norma è protetta da un copyright da parte degli enti certificatori, UNI e CEN.
Testo: dott.ssa Antonella Ronchi, Medico Chirurgo, Omeopata, Presidente FIAMO
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