che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione" ribadisce l'Istituto Superiore di Sanità;
Covid-19, ANMVI: il richiamo ad attenersi a fonti ufficiali vale per tutti. Le speculazioni su ciò che non è scientificamente dimostrato rischiano di stressare un Paese gìà molto provato
Emergenza covid-19 - animali da compagnia FNOVI: “Ad oggi, pertanto, gli animali da compagnia risultano semplicemente “vittime” del contagio da parte di esseri umani infetti, oltretutto, nel caso di infezione naturale, con forme asintomatiche o paucisintomatiche e con possibilità estremamente scarse di rappresentare un rischio effettivo per la salute umana”.
Io penso che, se questo virus avesse potuto infettare e soprattutto causare malattia negli animali da compagnia, soprattutto quelli che vivono a stretto contatto con l’uomo, noi veterinari avremmo dovuto vedere un incremento nelle forme respiratorie e/o gastroenteriche, invece fino ad ora, non c’è stata alcuna segnalazione in merito.
Se poi consideriamo i gatti che liberamente escono e rientrano in casa, dato che il virus è molto infettante, se ne fossero così naturalmente suscettibili, avrebbero dovuto fungere da vettori ed infettare una buona parte dei loro proprietari e nemmeno questo è mai stato segnalato.
A prescindere da tutto ciò, dato che non esiste solo questo virus, ma conviviamo ogni giorno con una miriade di agenti patogeni, vale sempre il principio di cercare di mantenere un alto livello di salute con un forte sistema immuntario, riducendo allo stretto necessario la medicalizzazione, alimentando correttamente il proprio animale, utilizzando anche sostanze antiossidanti (tutte le piante hanno capacità antiossidanti) e rivolgersi al medico veterinario omeopata per ottenere informazioni sulla prevenzione e per curare una patologia.
Dott. Sara Mini