Differenze tra le Omeoterapie: non tutto ciò che è diluito e dinamizzato è “Omeopatia”

by admin / lunedì, 09 aprile 2018 / Published in Lezioni di Omeopatia, visitatori

Riprendendo il nostro articolo Omeopatia in Farmacia, andiamo a fare una breve distinzione tra quelle che abbiamo definito le diverse Omeoterapie.

Lo stesso Hahnemann, scopritore dell’Omeopatia:

  • ai §§ 7, 17, 18 del suo Organon ci dice che la totalità del paziente è quella che deve guarire
  • ai §§ 24 e 56 ci parla della necessità che ci sia similitudine tra il quadro di malattia e il medicinale
  • ai §§ 5 e 153 caratterizza i sintomi peculiari di ciascuno di noi, a ribadire l’individualizzazione e la personalizzazione del medicinale necessario alla cura
  • ai §§ tra il 105 e il 145 ci illustra la necessità e le modalità di sperimentazione sull’individuo sano (“Proving”), anticipando di oltre 100 anni il concetto di “trial” in medicina
  • ma soprattutto ai §§ 169, 273 e 274 si mostra categorico nell’indicare un unico rimedio come sola maniera di guarire omeopaticamente.

Quindi, ciò che a pieno diritto si chiama Omeopatia non solo sarà diluito e dinamizzato, ma rispetterà le esigenze appena descritte di totalità, similitudine, individualità, sperimentazione, e di un unico rimedio alla volta.

Ma, come già detto, in Farmacia troviamo diversi omeoterapici, anch’essi diluiti e dinamizzati (parametro che per la Legge è sufficiente alla definizione di Medicinale omeopatico), ma cui manca almeno uno dei quattro parametri sopra espressi.

L’Omotossicologia di Reckeweg, ad esempio, si avvale di preparazioni diluite e dinamizzate, ma di diversa origine e per lo più senza sperimentazione sul soggetto sano. Si trovano come complessi di rimedi differenti molto assortiti o come accordi di potenza, e lavorano come detossificanti a livello organico.
L’Antroposofia ideata da R. Steiner ha un carattere fortemente ideologico: collega spirito e corpo, singolo e Universo, ma utilizza basse potenze decimali preparate “omeopaticamente”, anche con attenzioni particolari (raccolta della droga, dinamizzazione, …), e in formulazioni spesso complesse.
Per entrambe, viene persa quindi la visione della Totalità, del rimedio Unico, e del Proving.
Allo stesso modo, per la preparazione dei Sali Biochimici di Schüssler si utilizzano solo dodici sali minerali diluiti e dinamizzati, ma con applicazioni secondo la biochimica moderna di Virkow sulla funzionalità della singola cellula. Qui la sperimentazione viene dall’Omeopatia o dalle esperienze cliniche di Schüssler stesso, mentre manca il “simile” sulla totalità del paziente.
Infine, l’Isopatia, demonizzata da Hahnemann nella nota al § 56, che utilizza le stesse sostanze che hanno scatenato la malattia (ad esempio pollini o allergeni, diluiti e dinamizzati, per desensibilizzare il soggetto allergico, o alcuni Nosodi specifici) cui manca la sperimentazione sul soggetto sano e dove il simile è sostituito dall’identico.

omeoterapie

Con questo non si vuole togliere dignità ad alcuna di queste discipline, che posseggono metodologia e dignità proprie, ma s’intende distinguerne le caratteristiche e dare ad Hahnemann ciò che è di Hahnemann.

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Bibliografia e letture utili:

  • F.S. Hahnemann – Organon dell’arte di guarire – Con integrazioni e commenti didattici utili per la comprensione e l’insegnamento della Medicina Omeopatica a cura del Dr. G. Fagone – Edizioni Salus Infirmorum (2010)
  • Giarelli G., Roberti di Sarsina P., Silvestrini B., LE MEDICINE NON CONVENZIONALI IN ITALIA – Storia, problemi e prospettive di integrazione, Edizione FrancoAngeli, 2007
  • Il Medico Omeopata – Anno XII, n. 36, nov. 2007 – pag. 7: “Quante omeopatie” A. Ronchi http://www.ilmedicoomeopata.it/numeri-completi/
  • Bellavite P., Conforti A., Lechi A., Menestrina F., Pomari S. – Le medicine complementari, Definizioni, applicazioni, evidenze scientifiche disponibili – UTET Periodici Milano, ott. 2000

Testo: dott.ssa Renata Calieri, Farmacista Formatore, direttrice del Dipartimento Farmaceutica Omeopatica FIAMO

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