Omeopatia in allevamento intensivo: una lunga strada per la ricerca

“È sorprendente come in condizioni così poco favorevoli gli animali mostrino reazioni positive all'Omeopatia”

Antibiotico-resistenza (AMR) e aumento dei residui di medicinali nei prodotti di origine animale e nell'ambiente sono le principali motivazioni che spingono vari ricercatori a trovare soluzioni rapide, efficaci e poco costose in grado di coniugare benessere, salute e produttività.

Scopriamo in questo numero dell'Angolo Vet tre pubblicazioni che promuovono l'utilizzo dell'Omeopatia nell'allevamento di tacchini, suini e bovini.

Un nutrito gruppo di ricercatori affiliati all'Istituto Veterinario della Freie Universität di Berlino (Germania) e alla University of Veterinary Medicine di Vienna (Austria) sta partecipando all'HOMAMR Project, che ha l'obiettivo di investigare sul potenziale ruolo dell'Omeopatia nel combattere l'antibiotico-resistenza negli allevamenti di tacchini (Silvia Baur-Bernhardt  e Colleghi, "Assessing the Feasibility of a Two-Cohort Design to Assess the Potential of Homeopathic Medicinal Products to Reduce Antimicrobial Resistance in Turkeys (The HOMAMR Project) - Study Protocol", Homeopathy, aprile 2024).

L'Unione Europea richiede una riduzione del 50% dell'uso di antibiotici entro il 2030, a causa dei fenomeni di antibiotico-resistenza in rapida crescita nella popolazione umana e animale. Le norme legislative sulla zootecnia biologica indicano che Omeopatia e Fitoterapia sono vie preferenziali di trattamento, rispetto alle medicine convenzionali.

L'equipe di ricerca tedesca e austriaca ha elaborato un protocollo di studio per raccogliere dati retrospettivi da allevamenti commerciali di tacchini trattati con medicine convenzionali o con medicinali omeopatici.

Il progetto è in fase di sviluppo e si tratta del primo studio di fattibilità su tacchini trattati con l'Omeopatia. L'obiettivo finale è di ottenere dati utili a esaminare l'impatto effettivo, in condizioni di allevamento commerciale, nelle fasi di accrescimento, ingrasso e riproduzione.

I risultati di una ricerca già terminata sui suini provengono invece dalla State University of Western Paraná in Brasile (Geraldyne Nunes Wendt e colleghi, "Homeopathic Products as a Complementary Dietary Additive for Pigs in their Growing and Finishing Phases", Homeopathy, maggio 2023).

In questo caso l'Omeopatia svolge il ruolo di "promotore di crescita" in sostituzione di antibiotici e antiparassitari che vengono spesso somministrati agli animali, stressati dalle condizioni di allevamento intensivo e predisposti a contrarre patologie d'ogni genere.

La grande differenza rispetto a un allevamento biologico risiede nell'estremizzazione delle condizioni di allevamento, che indeboliscono il suino in fase di accrescimento e ne compromettono il benessere, con risultati negativi anche sulla produttività.

I ricercatori brasiliani hanno suddiviso i suini in due gruppi (sperimentale e controllo) a partire da un peso vivo medio di 32,8 kg. Il gruppo sperimentale ha ricevuto assieme al cibo una miscela di due prodotti commerciali contenenti numerosi rimedi omeopatici, in varie scale di diluizione, definibili come "complesso omeopatico".  Al termine dello studio (circa a 100 kg di peso) i suini trattati con il complesso di rimedi omeopatici presentavano lo stesso peso del gruppo di controllo, ma hanno dimostrato una miglior efficienza di conversione dell'alimento, miglior capacità di utilizzo delle proteine di origine alimentare e miglior capacità di digestione.

Non si sono riscontrate differenze nella qualità delle carni.

Lo studio non ha analizzato gli effetti sullo stato di salute e sulle reazioni comportamentali allo stress. L'impiego di numerosi rimedi, scelti senza criteri di individualità, non può garantire una piena risposta al trattamento, tuttavia anche in tali condizioni i suini hanno mostrato un significativo grado di reazione positiva all'Omeopatia.

Sempre in Brasile, un altro team di ricerca della University of São Paulo e di due Animal Science Institute ha condotto uno studio sulle bovine da latte di allevamento (Larissa S. Gheller e Colleghi, "The Performance and Metabolism of Dairy Cows Receiving an Ultra-Diluted Complex in the Diet during the Transition Period and Early Lactation", Animals, ottobre 2023).

Lo studio è stato condotto su bovine da latte "pluripare" (dal secondo parto in poi), nella fase detta "di transizione", ovvero dalle ultime 4 settimane di gravidanza fino ai primi due mesi di lattazione, che rappresenta un periodo estremamente stressante e delicato per l'organismo. La bovina affronta una serie di drastici cambiamenti fisici e metabolici, le risorse energetiche vengono indirizzate alla produzione del latte, l'appetito diminuisce e il sistema immunitario può subire un crollo di efficienza. Si verificano così le condizioni più favorevoli a patologie legate al parto (metrite, ipocalcemia) e a "tecnopatie" da lattazione (mastiti).

Le bovine del gruppo sperimentale hanno ricevuto un preparato commerciale a base di numerosi rimedi omeopatici (anche in questo caso un "complesso", somministrato senza individualizzazione).

Al termine del periodo di trattamento non sono stati osservati effetti significativi sulla produttività di latte, ma le bovine hanno mostrato effetti positivi sulla salute della mammella e sull'efficienza del fegato.

Il latte prodotto aveva una miglior qualità sanitaria, rispetto al gruppo di controllo (minor numero di cellule somatiche, che sono indice di infezione mammaria) e, dal punto di vista metabolico, l'organismo ha reagito meglio di fronte al cambiamento rappresentato dal parto e dall'inizio della lattazione.

Anche in questo caso l'impiego di rimedi omeopatici in numero elevato e senza scelta individuale non può mostrare la piena potenzialità in allevamento, tuttavia è sorprendente come anche in condizioni così poco favorevoli le bovine abbiano avuto una reazione positiva.

Non resta che promuovere ulteriori studi di efficacia condotti secondo criteri più severi dal punto di vista della metodologia omeopatica, proprio come ha fatto un coraggioso Veterinario Omeopata italiano, di cui vi parleremo in uno dei prossimi numeri!

Roberta Sguerrini

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