Questo lavoro è nato dalla mia necessità di poter dare una qualità di vita migliore a molti miei pazienti felini.
La gengivostomatite cronica del gatto (FCGS) è una patologia a eziologia multifattoriale che causa molto dolore nell’animale, difficile da gestire a domicilio per il proprietario e spesso frustrante per il Medico Veterinario. Può essere accompagnata da altre patologie croniche quali la parodontite, il riassorbimento odontoclastico (FORL), la faucite, e molte neoplasie che vanno a rendere il quadro clinico sempre più grave.
Mi sono chiesta: l’Omeopatia può essere di aiuto? L’Omeopatia può essere una terapia definitiva?
MATERIALI E METODI
Per quanto concerne la cura della gengivostomatite cronica felina in Medicina classica vengono utilizzate numerose terapie mediche (es. antibiotici, cortisonici, interferone, ciclosporine, ecc.), tuttavia ad oggi, non è ancora possibile individuare un’unica terapia efficace e duratura. La riduzione della carica batterica presente nel cavo orale rimane comunque, uno dei punti basilari del trattamento. Qualora il controllo della placca non risulti possibile attraverso una profilassi professionale (detartrasi e lucidatura dei denti), accompagnata da un’accurata igiene domiciliare (cosa, tra l’altro, difficilmente attuabile in soggetti come questi in cui c’è una dolorabilità elevata), si deve optare per la chirurgia. Allo stato attuale, l’estrazione dei denti sembra essere la terapia più efficace, basandosi su un principio molto semplice: l’assenza di denti non permette la formazione della placca riducendo quindi lo stimolo infiammatorio cronico, tipico della FCGS. L’estrazione dei denti non tiene però conto della necessità che il gatto ha di poter mordere per difendersi.
Ho estrapolato tutte le voci repertoriali che descrivono i sintomi delle patologie dai capitoli Mouth, Teeth e Throat del repertorio omeopatico informatizzato.
Ho analizzato alcuni rimedi da poter utilizzare nei casi più gravi per dare sollievo al gatto e prendere tempo nell’attesa di definire con il proprietario un protocollo terapeutico individualizzato.
Rimedi omeopatici da considerare:
- Sanguinaria canadensis
- Bismuto (può essere utile in cui pazienti in cui è stata osservata anche esofagite)
- Arum triphyllum (descrive in modo puntuale una stomatite cronica caudale)
- Astacus fluvialis
- Iris versicolor
- Sulphur
- Plumbum (descrive in modo dettagliato la bocca di un paziente con FORL o con
- parodontite da moderata a grave)
- Ailanthus glandulosa
- Magnesium carbonicum
- Nitricum acidum
- Plantago maior
- Mercurius corrosivus (descrive perfettamente bocche in cui gonfiore, spugnosità e infiammazione dei tessuti sono evidenti. Perfetto quando la gravità delle lesioni può in prima battuta far sospettare una forma tumorale).
Ho infine esposto due casi clinici.
Nel caso clinico di stomatite linfoplasmacellulare cronica con faucite in un gatto anziano, ho scelto come rimedio Mercurius solubilis che ha permesso al gatto di vivere fino a 21 anni senza assunzione di farmaci. Nel secondo caso di grave parodontite in una gatta randagia con insufficienza renale cronica, anemia e neoformazione epatica, ho utilizzato Lycopodium clavatum. Per tutto il periodo in cui sono riuscita a seguire la paziente, il cavo orale è notevolmente migliorato.
CONCLUSIONI
Lo studio dei capitoli Mouth, Teeth e Throat mi ha mostrato che il Repertorio omeopatico è ricco di sintomi che ben descrivono la FCGS, i vari stadi della malattia parodontale e pure la FORL.
Ci può anche dare supporto in caso la differenziazione tra processo infiammatorio e processo neoplastico sia possibile solo in seguito ad esame istologico (esame da eseguire in anestesia totale, con tempi di refertazione lunghi) permettendo di aiutare velocemente l’animale.
Per concludere, quindi, l’Omeopatia a mio avviso può essere utilizzata come validissimo supporto nella terapia di queste frustranti patologie in modo sicuro anche in soggetti anziani e gravemente compromessi.
Parole chiave: faucite, gengivite linfoplasmacellulare, parodontite
Dott.ssa Enrica Rigolon