Il mio report del Congresso Liga a Siviglia

La Presidente Liga Dr.ssa Altunay Ağaoğlu, alla sua destra il Vice Presidente Dr. Bernardo A. Merizalde, insieme ai Colleghi spagnoli Jose Luis e Antonio

Una parte della rappresentanza italiana in un momento di pausa pranzo

Paolo e Bianca, la NVP del Sudafrica

Eccomi, rientrato da Siviglia! Siamo passati da 30 gradi a 16, dalla pulizia e dall’ordine della città spagnola alla splendida ma vituperata Roma.

È stato un bel Congresso, molto denso, con orari lunghissimi che hanno impegnato i congressisti più assidui dalle 8.00 di mattina alle 20.00: un po’ faticoso a ripensarci. Molte sale congressuali erano nominate ciascuna con i nomi di grandi Omeopati (Hahnemann, Boenninghausen, Tyler, Kent) con interventi di ogni tipo (clinica, metodologia, storia, odontoiatria, ecc.).

Andiamo per ordine: i primi due giorni sono stati dedicati alle riunioni del Comitato Esecutivo, che ha visto impegnati i componenti del Direttivo della LMHI, e all’International Council dove erano presenti tutti i National Vice Presidents: è stato molto bello, come sempre, ritrovarsi tutti insieme, ma è stato bello soprattutto vedere la grande quantità di progetti e programmi da parte di molte Nazioni.

Sono stato molto piacevolmente colpito dal fatto che l’International Council si sia potuto svolgere in una struttura assolutamente ufficiale, quella che corrisponde al nostro Ordine dei Medici: chissà se in Italia questo ci sarà mai consentito!

Sono stati presentati i prossimi Congressi, tra questi spicca quello del centenario della fondazione della LMHI che verrà celebrato il prossimo anno a Utrecht, ma anche il doppio congresso del 2026: per recuperare l’anno dannato del Covid, nel 2026 verranno organizzati ben due congressi, agli antipodi l’uno dell’altro: il primo in Bangladesh, il secondo in Messico.  Riuscirà qualche eroe a presenziare a entrambi? Vedremo, vedremo anche chi sarà il mio successore come NVP Italia.

Il congresso spagnolo di Siviglia si potrebbe quasi definire un “congresso indiano” visto che numerosissimi relatori provenivano da quella parte di mondo: e non a caso! Sappiamo che in India ci sono 180.000 Medici omeopati tutti attivamente operativi anche in strutture pubbliche, dove vengono trattati casi di ogni genere, anche casi chirurgici e oncologici che vengono risolti con la terapia omeopatica.

D’altra parte l’India è uno dei pochi Paesi dove la medicina omeopatica è riconosciuta come facente parte del servizio sanitario pubblico.

Anche i paesi sudamericani sono stati molto attivi nel produrre relazioni di un certo spessore, sia in termini di metodologia, clinica, storia, filosofia omeopatica.

Numerose relazioni anche in tema di ricerca, ma ce ne sono state comunque molte che hanno ripetuto o ripreso presentazioni dello scorso anno a Bogotà: probabilmente perché la platea di Bogotà non era la stessa di Siviglia, mentre questa poteva essere l’occasione di ripresentare piccoli aggiornamenti su ricerche di elevato spessore scientifico a un pubblico molto più vasto.

È stato anche un congresso italiano, con le relazioni di Roberto Petrucci, Andrea Signorini, la dottoressa Pannozzo, Elio Rossi, Massimo Mangialavori.

Finalmente, dopo Istanbul e Bogotà, l’Italia era presente in forza con il Direttivo FIAMO al quasi gran completo (il presedente Bruno Galeazzi, Antonella Ronchi, Sara Faggin, Livio Marcellini), i Dottori Pietro Federico, Pietro Gulia, Renzo Galassi, Sergio Segantini, Egidio Galli e molti altri.

L’accoglienza da parte dei “cugini” spagnoli è stata ovviamente caliente e abbiamo trascorso dei giorni davvero interessanti dal punto di vista scientifico, ma anche estremamente piacevoli dal punto di vista turistico e conviviale.

L’organizzazione spagnola è stata molto efficiente, sono state invece carenti le traduzioni spagnolo-inglese e viceversa, ma spero che tutti abbiano potuto comprendere ciò che veniva detto.

Questo mio articolo vuole essere necessariamente breve e deve avere un taglio “divulgativo” più che scientifico: quella parte più tecnica verrà curata per la nostra rivista Il Medico Omeopata dall’amico Dr. Sergio Segantini, perciò mi fermo a quello che mi compete in questa sede.

Devo dire che mi ha colpito molto la solidarietà e l’unione dei Colleghi spagnoli, molti centri hanno collaborato alla realizzazione del congresso, si sono dati man forte! Anche qui devo fare un parallelismo con la nostra realtà locale: sarebbe possibile da noi avere una coesione simile?

Non sono mancate le foto di rito: da quella con la bellissima Bianca, NVP del Sudafrica, a molte altre di momenti congressuali e di momenti di relax insieme ai diversi Colleghi.

Bilancio finale: finalmente molti Omeopati italiani si sono ritrovati, hanno parlato tra loro, si sono confrontati. Devo ringraziare di cuore tutti i Colleghi che hanno partecipato e che hanno reso piacevole il soggiorno spagnolo.

 

Dr. Paolo Pifferi

National Vice-President for Italy of Liga Medicorum Homeopathica Internationalis

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