Della prima conferenza internazionale sull’Omeopatia per l’agricoltura e l’ambiente e il secondo simposio sull’Agro-Omeopatia, tenutasi on line il 4 e 5 Dicembre 2023, si può leggere la PRIMA PARTE sul nostro sito oppure sulla NL n. 10 - dic.2023.
Dopo l’intervento del Dr. Marcelo Pedroso Veterinario, della prima sessione, segue una seconda tavola rotonda con il focus sull’uso dell’Omeopatia negli animali al pascolo e per le piante ornamentali.
Ana Simone Richter Agronoma impegnata in progetti di ricerca in Agroecologia descrive la sua esperienza di utilizzo di alcuni protocolli omeopatici per la gestione degli animali in aziende biologiche proponendo l’utilizzo di Pulsatilla e Arnica nel periodo del parto, Ignatia nel periodo di separazione dal vitello e altri rimedi per le parassitosi endemiche negli animali allevati all’aperto.
Interessante il suo accenno all’utilizzo della radioestesia nelle coltivazioni per ricercare i punti migliori dove somministrare il rimedio alle culture attraverso l’acqua e il suo curioso concetto di integrazione, che riferisce solo alle discipline naturali quali Agopuntura, Reiki, Floriterapia, Isoterapia e Biodinamica; ma aggiunge anche che, quando il rimedio omeopatico funziona già da sé, non aggiungono altri interventi. I trattamenti si rivolgono sia alle piante che all’ambiente circostante, sia in forma preventiva che di trattamento (su traumi, gelate, parassitosi). Nella sua relazione cita anche i lavori di Radko Tichavsky e del Dr. Pedroso.
Prosegue Cornelia Maute divulgatrice, conosciuta per l’utilizzo dell’Omeopatia sulle piante, descrive le situazioni più comuni dove poter impiegare i principali policresti, in particolare sulle piante ornamentali e da giardino.
Marina Portugal Torres, Agronoma, ricercatrice e autrice dell’Agroecological Homeopathic Garden project espone la sua esperienza dell’utilizzo dell’Omeopatia presso il Belo Horizonte Botanic Garden (Brasile). Parlando per immagini, ha mostrato l’architettura dell’intero parco, con un’area particolare denominata Hahnemann Garden, iniziata nel 2010. Questo giardino omeopatico ha 1700 mq di estensione ed è rappresentativo delle piante, minerali e animali (anche in forma di sculture) che si usano in Omeopatia come materiali di partenza. L’area dell’Agroecological Homeopathic Garden si estende invece per 2.050 mq e tra i vari obiettivi perseguiti vi sono: conservazione dell’ambiente e della biodiversità, sistemi di produzione agro-ecologici e biologici e pratiche agro-ecologiche, riqualificazione delle donne rurali, trattamenti omeopatici di piante e ambiente (acqua, suolo…), ecc.
Parte quindi la terza tavola rotonda sullo sviluppo epistemologico e metodologico dell’Omeopatia in agricoltura, aperta dalla relazione di Steven Cartwright Ricercatore presso il Cherwell Laboratory for Fundamental Research in Homeopathy in Oxford con un intervento sulla natura e il meccanismo d’azione delle preparazioni omeopatiche. Apre il suo intervento esprimendo il suo pensiero secondo cui l’avere un’ipotesi plausibile testabile in merito al meccanismo d’azione dell’Omeopatia è forse più importante che provare la sua efficacia.
Dopo aver preso in considerazione alcuni degli strumenti più comunemente utilizzati nella ricerca e le teorie avanzate per spiegare il meccanismo d’azione dell’Omeopatia evidenzia che dal suo punto di vista si è molto spesso utilizzata una visione troppo selettiva volta a supportare la sola ipotesi postulata, ma non la totalità dei risultati di laboratorio e clinici auspicando ulteriori indagini. Molte prove vengono anche dall’agricoltura.
Espone le ricerche fatte su alcuni rimedi omeopatici attraverso l’utilizzo di coloranti solvatocromici concludendo che da questi studi emerge che le potenze omeopatiche sono polari e hanno struttura che ha mostrato avere un campo elettrico neutralizzato da correnti elettriche e amplificato dagli organismi viventi. Un altro esperimento ha visto l’introduzione del rimedio Phosphorus 30 CH in un grosso lago, per verificare che la sua diffusione nella totalità del lago è stata più veloce del flusso effettivo e delle correnti dell’acqua lacustre.
Continua Amarilys Toledo Cesar Farmacista di San Paulo do Brasil, preparatrice di medicinali omeopatici e grande esperta e studiosa della materia, che sottolinea l’importanza del ruolo dei Farmacisti preparatori di rimedi destinati all’uso in animali da allevamento e in agricoltura.
Conclude questa tavola rotonda Fabricio Rossi che è Professore Associato alla Faculty of Animal Science and Food Engineering presso University of São Paulo (USP) e Direttore Scientifico della Brazilian Association of Homeopathy in Agriculture and the Environment (Abhama) esponendo in merito alla selezione delle potenze dei rimedi in agricoltura. Tratta principalmente del silicato di Calcio e Magnesio (normalmente utilizzato in agricoltura convenzionale) preparato omeopaticamente e applicato sperimentalmente sul mais in diverse potenze, finché non si sono fatti ispirare dai fenomeni della Natura e poi dalla Sequenza di Fibonacci. Hanno quindi testato in campo potenze quali: nessun rimedio (alcool al 30%), 8 DH e 4 CH (equivalenti, ma cambiando evidentemente il numero delle succussioni), 34 DH e 17 CH (anche queste equivalenti, ma cambiando il numero delle succussioni), 13 DH, 21 DH, e la sostanza ponderale, verificandone gli effetti sull’espressione dei macronutrienti Ca e Mg nel mais finale.
Viene introdotto anche Mark Moodie, inventore del programma informatico di repertorizzazione per vegetali Considera.
Conclude il simposio internazionale Carlos Bonato Agronomo, Master e PhD in Plant Physiology (Fisiologia vegetale) alla Federal University of Viçosa e Professore associato all’University del Maringá State, con una relazione accorata che riassume e specifica molti dei concetti espressi durante il congresso, concedendosi più ampio spazio. Secondo lui, quello di presumere di trattare il sistema ambiente è teorico e limitato (dalla concezione che ha l’uomo di quel sistema). L’Omeopatia rappresenta comunque uno strumento importante per ridurre l’impatto ambientale che ad oggi le coltivazioni hanno per l’utilizzo di pesticidi e il consumo di fonti non rinnovabili; mostrando numerose immagini di produzioni vegetali rigogliose trattate con l’Omeopatia e i risultati di alcuni esperimenti sulla germinazione dei semi trattati con rimedi omeopatici come Pulsatilla e Arsenicum, ricorda l’impatto negativo di alcuni pesticidi come il Glifosato sul sistema immunitario delle piante (elenca una serie di nuove malattie insorte nella vegetazione in seguito all’uso del Glifosato) col conseguente impatto sulla salute umana. Le farfalle che endemicamente abitano il Brasile sono calate del 70%.
Nell’applicazione del metodo omeopatico, affinché abbia successo, sottolinea Carlos Bonato, è fondamentale studiare la fisiologia del sistema che si va a trattare e l’interazione tra i vari organismi per non utilizzare esclusivamente protocolli classici che mirano a risolvere le problematiche contingenti bensì per ampliare l’azione dell’Omeopatia al fine di armonizzare il sistema agricolo e ambientale. In chiusura mostra immagini di ampie colture recuperate da medicazioni omeopatiche disintossicanti stupefacenti, riferisce un aumento dell’espressione degli Oli Essenziali del 116% e dell’aumento della forza e della resistenza con rimedi come Phosphorus; sulle piante mostra anche fotografie Kirlian con un incremento dell’aura energetica dopo l’uso dei rimedi omeopatici (Sulfur, Selenio, per fare un esempio) alla 30 CH.
Chiude infine il congresso il saluto dei Presidenti delle due Associazioni organizzatrici Jose Luiz Paixão per ABHAMA e Jean Pierre Jansen per ECH.